Soliloqui sull’attore

Note a margine, appunti sparsi, riflessioni nate da conversazioni silenti con le pagine di saggi e testi teatrali. Fermando il pensiero su concetti che mi appartengono, provo a trasformare in parola ciò che il mio corpo d’attrice esperisce nella pratica quotidiana.

A Trovatura

Per chi, instancabilmente, cerca. Per chi crede ai fantasmi, alle vocazioni. E per chi, semplicemente, si lascia travolgere dal suono e danza su quel confine. Ancora e sempre, in disequilibrio. Così si favella Quel mattino, entrai nel bosco. Se tornai, non so dirlo. Ma ecco quel che vi trovai. Un giorno, questa Terra sarà libera.…

Sul Guardare. Parte Seconda

Leggi Parte Prima Far vedere, come? L’attore è l’essere umano più disponibile all’errore. Di più, è l’essere umano che ha fatto dell’errore la propria arte e più di tutti ha compreso il valore del fallimento. Ci si abitua a perdere, quando si fa questo mestiere, e a riconciliarsi con la sconfitta. Sbagliare è il solo…

Sul Guardare. Parte Prima

Esistono parole che hanno il privilegio di custodire l’essenza del loro significato. “Teatro”, deriva dal verbo greco ϑεάομαι «guardare». Recitare è, essenzialmente, agire (“attore”, dal verbo latino “agere”, è propriamente “colui che agisce”). La prima, peculiare azione dell’attore è “guardare”. Ciò che guarda, un attore dev’essere in grado di farlo vedere. Si torna all’essenza delle…

Lo stile è una storia

Cos’è il “modo” per un attore? Il “modo” è l’essenza stessa dell’arte dell’attore. Più l’azione in scena è semplice, “di transizione”, quotidiana, meglio lo spettatore potrà osservare il “modo” di quell’azione e capire se ha di fronte un buon attore o un ciarlatano. Un gesto come “uccidere” desta attenzione in sè per sè, per il…

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