Chi e Perché

Mi occupo di scrittura, ghostwriting, correzione bozze, revisione testi, comunicazione, supporto didattico agli studenti di ogni ordine e grado in discipline umanistiche e antropo-psico-pedagogiche. Pratico la boxe, la recitazione teatrale e la pittura con incostanza e passione.

Approdo alla narrativa come autrice di racconti con il libro Frantumi”, Lekton Edizioni, 2021. Miei articoli e racconti sono pubblicati su riviste letterarie online.

Nel 2020 ho ideato il progetto La Lupa, del quale sono autrice e speaker. Nell’ambito del progetto conduco gruppi di lettura e scrittura e mi occupo di servizi editoriali.

Nell’ambito del progetto ho ideato nel 2021 Trovare una Voce, Fucina di lettura e scrittura in perenne via di facimento. Per offrire supporto a chi scrive e percorrere insieme, nell’intimità dei pochi ma con l’energia che viene dal non restare soli, un cammino che chi scrive compie spesso in solitudine.

La rielaborazione della mia esperienza personale come lettrice (prima, soprattutto) e autrice di testi (nel senso più puro del termine, “tessiture”) mi permette di accompagnare gli altri nello scavo e nella ricerca dell’urgenza profonda, del desiderio o dell’ossessione che muove a raccontare, e raccontarsi. Sono persuasa che senza questa indagine iniziale nessuno prenderebbe in mano carta e penna, pennello, chitarra, tastiera o qualsiasi altro strumento atto a trasformare il proprio grido informe in atto creativo.

Durante il liceo classico e gli studi universitari in Lettere Moderne, mossa sempre dal desiderio di ascoltare, indagare, raccogliere e condividere storie di altri esseri umani, ho fatto parte di svariate redazioni giornalistiche occupandomi di interviste, reportage, attualità, cultura generale e approfondimenti. L’esperienza più preziosa arriva nel 2011 con la fondazione di Stampo Antimafioso, sotto la guida del direttore editoriale Nando Dalla Chiesa, come redattrice di cronaca, cronaca giudiziaria, interviste e approfondimenti.

    Il mio percorso formativo e professionale

    Nel 2019 vinco il primo premio del Festival internazionale del libro – Etnabook con una versione ridotta del racconto “Cinquecento”. La versione integrale del testo si trova all’interno della raccolta di racconti “Frantumi”, Lekton Edizioni, 2021.

    Dal 2020 sono autrice e speaker de La Lupa, nato come podcast dedicato alle “Voci di Sognatori Erranti”, con musiche e testi originali, approfondimenti e interviste a menti creatrici e creative.

    Il progetto, in fase di ampliamento, oggi include iniziative  legate al mondo dell’arte e della cultura come strumenti di consapevolezza per abitare il presente e si pone gli obiettivi specifici di:

    • generare la consapevolezza delle potenzialità creative individuali, stimolare e guidare la ricerca artistica, incoraggiare l’espressione di tali potenzialità promuovendo e condividendo il “talento creativo” nascosto in ciascuno di noi;
    • fare rete tra gli artisti operanti sul territorio siciliano;  
    • farsi strumento di dialogo al servizio di una comunità virtuale di artisti nazionali allo scopo di abbattere le barriere e superare i limiti spesso imposti dalla posizione geografica e culturale remota della nostra terra

    Dal 2011 al 2019 ho lavorato come operatrice Media Monitoring presso l’Eco della Stampa di Milano occupandomi di monitoraggio trasmissioni tv e radio (emittenti nazionali, regionali, internazionali).

    Nel 2011 ho conseguito la laurea magistrale in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi sul valore letterario delle opere giornalistiche di Giuseppe Fava, recuperando dall’oblio la figura del giornalista e scrittore ucciso dalla mafia negli anni ’80.

    Per anni ho collaborato con redazioni e associazioni milanesi scrivendo di attualità, cronaca, giudiziaria, approfondimenti, cultura e società.

    Tra le esperienze più appassionanti e utili:

    Stampo Antimafioso, sotto la direzione editoriale di Nando Dalla Chiesa, della quale sono stata tra i membri fondatori.

    L’articolo di Nando Dalla Chiesa; La meglio gioventù di Stampo Antimafioso su Il Fatto Quotidiano (19 giugno 2011); alcune video interviste.

    Vulcano Statale, mensile ufficiale dell’Università degli studi di Milano (in origine solo in versione cartacea)

    Dal 2006 offro supporto didattico a studenti di ogni ordine e grado guidandoli nell’analisi, comprensione e scrittura di un testo e nello sviluppo di una metodologia di studio. Lavoro soprattutto con gli adolescenti partendo dal loro specifico potenziale, creando un rapporto informale ma sempre rispettoso: mi accosto a loro in modo non “accademico” e non convenzionale usando come materiali di apprendimento risorse come il fumetto, il cinema, le serie tv e in generale ogni ambito della vita che li appassioni. Lo scopo è diminuire la distanza (che quasi sempre gli adolescenti percepiscono) tra scuola e vita evidenziando connessioni e scambi profittevoli tra i due ambiti.

    Negli anni ho approfondito la passione per il teatro e le arti performative attraverso lo studio di diverse pratiche di recitazione (laboratori, workshop e seminari tra Milano, Roma, Siena, Gubbio, Catania). Ho studiato le basi di danza contemporanea, boxe e playfight per indagare la relazione e il fragile punto di rottura tra corpo e parola. Ho messo in pratica questa formazione eclettica in performance allestite in luoghi non convenzionali.

    L’esperienza in ambito performativo si è rivelata preziosa in ambito pedagogico e comunicativo oltre che fonte di stimoli interessanti per la scrittura.

    Disegno e dipingo con incostanza e passione.

    CHIMERE_DENTRO IL LABIRINTO

    Chi o Cosa troverai qui

    Nessuno mi ha chiesto se volessi nascere, eppure eccomi qui, gettata nella mischia.

    Non sempre è uno spasso.

    Mentre la tristezza si giustifica sia col ragionamento sia con l’osservazione, la gioia è basata su niente, partecipa del vaneggiare. Non si può essere gioiosi per il solo fatto di vivere; all’opposto si è tristi non appena aperti gli occhi”, dice l’amico Cioran.

    Come dargli torto?

    Veniamo al mondo piangendo, ce ne partiamo, sovente, nel più assoluto dei silenzi. Il che la dice lunga sulla vita.

    Mio malgrado, le regole le ho imparate. Così un bel giorno mi è venuta voglia di giocare.

    Ridere è una ragione sufficiente per andare avanti”, dice Groucho Marx.

    Come dargli torto?

    Non che abbia ancora capito come si vive: perlopiù improvviso.

    Nella vita, intendo. Nella Scrittura, mai. Non s’improvvisano, le parole.

    Bisogna averle lungamente abitate, bisogna averne consumato gli abissi più fondi. Bisogna averle amate fino a struggersi, nelle notti più disperanti, piagati dalla loro demoniaca possanza, soverchiati dalla loro proteiforme bellezza.

    Non amo l’idea astratta della Scrittura. Quella veste adorna di barbagli, amabile e ristoratrice, della quale sovente la si ammanta.

    La parola scritta è lacerazione. Doloroso disvelamento. E chiede coraggio, abnegazione, per essere vissuta. Io sono travolta, vinta, da tutto ciò che essa reca in sé di materico. Le morbidezze e le asprezze, il peso, l’odore, le fragilità e le ferite della carta, vergine promessa e amante lasciva delle mie notti più ardenti e febbrili.

    Il modo in cui la penna preme, e gode, e geme, sulla pagina. E le parole si generano e si dispongono, secondando il gesto, mutevoli e cangianti nelle loro fattezze.

    Amo dividere le vertigini della penna. Le sue fughe, come il suo indugiare. Sentirla, arrendevole o dominatrice, piegarsi all’empito della mano, o prostrane le forze.

    Amo sapere, e sapermi, la scaturigine di ogni segno. E guardarmi, riconoscermi in quel gesto, in guisa di artefice e dio pantocratore. Sapendo che, su ogni traccia d’inchiostro, grava la mia anima più ascosa, più vera.

    Finalmente, dolorosamente, libera.

    Ché in quel gesto, e solo in quel gesto, essa sa di non potersi mentire.

    Il disegno, come la pittura, racchiude in sé la qualità della vita che è azione, gesto. In esso, smarrendomi, mi salvo.

    Quel gesto, perdendomi, soggioga la mia coscienza – fin troppo critica, vigile e presente – e mi precipita nel fondo abisso della mia anima, ricetto sicuro dalle intemperie del mondo.

    Un gesto – disegnare, dipingere – in grado di trasfigurare i fantasmi e gli orrori, di renderli amichevoli.

    Dalla lacrima che solca il volto dei bambini traggo sollievo. Se loro piangono, io posso non farlo.

    Il Teatro è solo un’altra forma del mio Essere Umana in azione: quello spazio-tempo di Troppa Vita in cui la vita, lungi dall’esaurirsi, si rinovella ad ogni respiro come araba fenice.

    Qui troverai storie. Non sempre vere.

    Frammenti, lacerti, bozzetti, schizzi, sputi, spruzzi, lampi di risa e singulti.

    Talvolta sogni, talaltra incubi. Sovente miraggi, echi,

    chimere. Ma sempre, in ogni storia, io esisto con onestà.

    In ogni Parola, in ogni Immagine scopro un Volto, una Vita, una Possibilità.

    E se, per un istante, tu che leggi e mi guardi, in questi miraggi potrai leggerti e guardarti,

    io non sarò esistita invano.

    (In copertina: Autoritratto, acrilico su tela, 50 x 60)

    Salvo indicazioni che specifichino una diversa fonte, tutti i contenuti racchiusi in questo blog – Parole, Disegni, Dipinti, Fotografie – hanno la sottoscritta come autrice

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