Come dici, caro? Stai ancora cercando di capire come “vivere a tuo agio in questo mondo”? Potevi dirlo subito, potevi chiedere. Te lo dico io, te lo dico.
Non c’è molto da capire. Con quello che sei e con quello che fai, non puoi certo limitarti a fare quello che sai fare come farebbe, che so io, un medico o un elettricista o un panettiere, certo che no! Non puoi fare solo e semplicemente il tuo lavoro, che poi la gente non lo considera nemmeno un vero lavoro, non puoi, devi fare di più, caro, molto di più e, lasciatelo dire, nel tuo caso di più non basta. Anzi ti dirò, e ti darò, io di più, io che sono io e io che posso, io, e che conto, più di te. Tu non sei essenziale. E te lo dice uno che certe cose le ha capite più di altri, più di te. Perché fai quella faccia, caro? Cominci a capire? Perché, caro, è bene che questa cosa tu la capisca, altrimenti vivrai male. Tu non sei essenziale, e tu non sei un servizio essenziale, non sei nemmeno un servizio né di pentole né di posate, quelle sì che servono, servono sempre, e non sai essere servile e non sai servire nè essere servito e nemmeno servi, nemmeno come cameriere che anche per quello ormai sei fuori tempo massimo fuori età fuori luogo con quel tuo modo delicato di fare e dire le cose che stanno dentro l’anima delle persone e poi scavarci dentro e volere a tutti i costi portarle fuori, portare fuori qualcosa di essenziale che, è bene che te lo dica, è bene che tu lo capisca, non serve. Davvero, non serve che tu lo faccia, siamo già in tanti a farlo, sai, magari senza saperlo fare però lo facciamo con una certa sicumera e lo vendiamo come fatto e finito, perfetto, non come te che fatichi a vivere e certe volte vorresti donarlo, dici, e addirittura donarti, mentre noi ci vendiamo e lo vendiamo a caro prezzo nei migliori store online senza spese di consegna, al giorno d’oggi conviene far tutto online, e quello che non sappiamo fare lo spacciamo per fatto davvero e finito, perfetto, ed è questo soltanto che conta, in fin dei conti, sai?
Questo, conta. E le persone che contano lo sanno. E parlano bene di quelli come noi, che siamo tanti, tanti che non puoi contarci sulle dita di una mano, non ci staremmo. E tu invece guarda che mani. Dio santo, che mani, non si possono guardare. E tu ce l’hai qualcuno che conti sul quale puoi contare? Te lo chiedo perché davvero, caro, ho molto da fare anch’io sai. Non è semplice, guarda qui che caos, devo aggiornare ogni giorno la mia lista di quelli che contano, ne ho bisogno, devo rendermi conto di quanti sono. Tutti ne abbiamo bisogno, puoi contarci, di qualcuno che ci dia una mano una botta una spintarella, come diresti tu che nonostante le apparenze mi sembri ancora giovane, un calcio in culo, sì insomma, un aiutino, una monetina, se proprio non c’è altro. Perché, sai, alle volte bisogna farsela passare, e farsela bastare, la monetina.
Ah sì, dici che va bene? Bastava chiedere, se è quello che ti serve, non mi costa niente dartela. Eh, sì, mio caro, mi dispiace di non poter fare di più per te ma come ti dicevo ho davvero poco tempo, abbi pazienza. Se per oggi va bene ti do la monetina. Non serve che mi fai vedere cosa sai fare. Ci credo, caro, tutti sappiamo fare qualcosa. Ma suvvia, prendi la monetina per oggi e stai bene, e torna anche domani, se te ne servono altre, immagino che ti servano, e torna pure, caro, torna pure oppure non tornare ché non ho molto tempo, sai. Puoi anche stare lì, sarebbe meglio, fermo lì nell’angolo del ciglio del burrone giù per quella strada che nessuno vede e che incrocia la fine di via del.., chissà perché non ricordo mai il nome, ecco se resti lì stai sicuro che qualcuno passa e te la dà una monetina o una spintarella e se poi perdi il controllo o se perdi la testa e la sbatti forte contro il muro ti garantisco al cento per cento, ma che dico al mille per mille, mio caro, che qualcuno prima o poi ti sente e lo trovi, fidati, lo trovi qualcuno disposto a darti qualche monetina.
Non devi fare quella faccia, non essere cinico, la gente è buona, non vede l’ora di fare buone azioni e sentirsi bene. E chi non vuole sentirsi bene? Persino tu, non sei forse qui per questo? Starai bene. Vedrai che te la danno una monetina, se la chiedi, per sentirsi bene, stai certo che te la danno, se la chiedi. Però forte, eh, mi raccomando, grida forte.
E stammi bene, caro.
Stammi bene.